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venerdì 28 settembre 2007

Nota di G. Forges Davanzati

Nota di chiarimento sulla richiesta di confronto dei programmi

In quanto co-promotore di www.elezionirettore.blogspot.com, rispondo alla proposta di un anonimo visitatore di questo sito, così formulata:

“All'inizio di questo sito nella prima pagina, inserite la domanda: Mancano 25 giorni alle elezioni, quando il Prof. Strazzeri e il Prof. Castellano ci riterrano degni di leggere il loro programma ?”.
Sul piano formale, la questione si pone nei seguenti termini: Continua a leggere...

13 commenti:

Gruppo Promotore ha detto...

CONTINUAZIONE DEL POST:

1) Nello Statuto di Ateneo, non vi è nessun riferimento all’obbligo di presentare un programma per la candidatura al Rettorato. Da ciò segue che si può andare al voto anche in assenza di programmi. Si può aggiungere che il solo riferimento statutario in tal senso è l’art.30 comma c), dove si legge: “entro il mese successivo al suo insediamento [il Rettore] propone il Piano di Indirizzo e il Piano di Sviluppo dell'Università”. Ciò che il legislatore ha voluto è, dunque, imporre l’indicazione di un “programma” dopo l’insediamento. Va da sé che ciò non significa che un programma elettorale non sia auspicabile.
2) La nostra iniziativa, che ha l’unico intento di ospitare dibattiti sul futuro del nostro Ateneo, anche raccogliendo istanze e proposte a beneficio dei candidati, non può essere intesa né come finalizzata a orientare le scelte del corpo elettorale, né come iniziativa ‘di pressione’; soprattutto – ed è il caso che qui si pone - in merito a ciò che, stando al punto 1), i candidati possono legittimamente non fare.

Cordialmente
Guglielmo Forges Davanzati

Anonimo ha detto...

Caro Professore (non sono l'anonimo del post in oggetto),
qui non si parla di obblighi legislativi ma di "obblighi morali". Se un candidato mi chiede un voto vorrei capire perchè dovrei darglielo.
Proprio perchè l'Università e il mondo Accademico hanno l'obbligo morale di dare il buon esempio, la scelta di un rettore non dovrebbe basarsi su simpatia o, peggio, cordate pseudo-politiche ma su un confronto democratico di esperienze e programmi.
Preoccupa questa ostinazione a non parlare di programmi e curricula, come se fosse una richiesta demenziale.
Preoccupa molto.

Anonimo ha detto...

Non ritengo affatto demenziale la richiesta di acquisire i programmi dei candidati. Il punto è semmai chi abbia il diritto-dovere di chiederli.
Cordialmente
Guglielmo Forges Davanzati

Anonimo ha detto...

A me il discorso filosofico se un candidato possa, non possa, debba o non debba presentare programma e curriculum fa rabbravidire.

Dovrebbe essere semplicemente scontato come rispondere alle domande di un professore per passare l'esame.

Questa, secondo me, è la vera offesa di questa campagna.

La considero un offesa alla mia persona (alla mia intelligenza) ed ai miei colleghi ai quali si chiede un voto al buio.

Caro professore, la domanda non vuole esse polemica, ma vorrei che mi spiegasse il Suo punto di vista su quali debbano essere i criteri di scelta tra i candidati rettore per chi, come me, non conosce personalmente i candidati.

Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Sono contento che la mia proposta abbia trovato una sponda in questo blog.
Credo che ad avere il diritto di chiedere un programma, siano tutti coloro che vogliono una gestione futura trasparente. Visto che ci si lamenta dell'anonimato di molti commenti, facciamo in modo che un aspirante rettore sia valutato in base ai potenziali interventi invece di essere votato solo sulla base di scambi di favori tra lobbies concorrenti.
Il Prof. Strazzeri e il Prof. Castellano dimostrino di non voler essere eletti con voto di scambio (perchè è così alla fine che dobbiamo chiamarlo, si guadagnano voti sulla base di favori futuri, e questo al paese mio si chiama voto di scambio) ma di voler essere l'espressione di una maggioranza che condivide un'idea comune dell'Ateneo. Essendo due persone intelligenti, sono convinto che messi alle strette sapranno formulare idee sulle quali dividersi e combattere, e questo è il sale della Democrazia! Se non sapranno formularne vorrà dire che forse è meglio che facciano un passo indietro perchè non è ciò di cui il nostro Ateno ha bisogno.

Ringrazio anche Guglielmo Forges Davanzati sia per l'attenzione per questa proposta, sia per il fatto che condivide una mia idea sulla valutazione dei gruppi di ricerca tramite gli impact factor delle pubblicazioni, che ho lanciato su un altro forum.

Anonimo ha detto...

Il punto è semmai chi abbia il diritto-dovere di chiederli.

Chi, a suo a avviso?

BH

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i "criteri di scelta tra i candidati rettore", non c'è dubbio che il confronto dei programmi aiuta, così come i curricula dei candidati. Aggiungerei che, sul piano del metodo (e accantonando inutili polemiche sul suo dichiarato e legittimo sostegno al prof. Strazzeri), l'analisi del prof. Cristante può essere di grande aiuto, almeno nel senso che sposta i termini della questione sul piano più generale delle differenti visioni sul futuro dell'Ateneo.
Va da sè che i programmi li chiede il corpo elettorale. Non è indicata una procedura per chiederli. Invocare questo con post anonimi è peraltro poco produttivo, dal momento che chi scrive potrebbe essere un non avente diritto al voto.
Non c'è - a mio avviso - un obbligo neppure "morale" a presentarli. Ci possono essere ragioni di convenienza.
Cordialmente
Guglielmo Forges Davanzati

P.S. Trovo più interessante discutere degli impact factor e dei loro elementi di problematicità.

Anonimo ha detto...

Caro Prof. Forges Davanzati,
credo che la discussione sugli impact factor sia off-topic rispetto ai temi di questo sito.
Parliamo piuttosto di programmi e di idee e dell'universita' che vorremmo.

Cordiali saluti

Dario Calo'

Anonimo ha detto...

Caro Calò,
una eventuale discussione sugli impact factor, peraltro sollecitata (non si sa perché) in anonimato sul sito del prof. Laforgia, è invece di estremo rilievo se si va nella direzione della valutazione interna della ricerca. La costituzione di un'Agenzia di Ateneo è uno dei punti che abbiamo messo nel "programma" che può leggere su questo sito.
Non è il programma di un candidato: è frutto della raccolta di istanze di varia natura emerse soprattutto nell'incontro pubblico che si tenne il 25 luglio.
Cordialmente
Guglielmo Forges Davanzati

Anonimo ha detto...

Premesso che stimo il Prof. Davanzati (ho avuto modo di apprezzarlo la prima volta in Assemblea) anche se non mi trovo sempre d'accordo con le Sue idee.
Apprezzo il Suo equilibro e moderazione dei toni.
E' vero quello che dice che si tratta di capire quale sia la Visione (neo, credo che questo termine sia stato tu il primo a usarlo nei forum) di Ateneo che vogliamo.
Sono sicuro di una cosa. L'università che vorrei non è quella della precedente gestione.
Partiamo dalla regola non scritta, sempre rispettata, che vede l'alternanza tra i due poli (ora, in realtà, sono tre). Farla saltare proprio in corrispondenza della peggiore gestione di tutti i tempi (su questo ritengo si possa essere tutti d'accordo) mi lascia perplesso.
Ma farei volentieri un eccezione per un candidato di assoluto prestigio.
Per chi ha fatto parte integrante della passata gestione sicuramente no. Chi ha condiviso la vecchia visione dell'Università, quella che ha portato la nostra Università agli ultimi posti di tutte le possibili classifiche non può interpretare la voglia di riscatto e di rinascita che si respira nel nostro Ateneo.
Anche a livello di immagine è necessario un candidato che rappresenti una discontinutà con la precedente gestione.
Potremmo anche interpretare la mancanza dei programmi come una semplice continuità con il programma precedente che non richiede ulteriori discussioni.

Lieto di questo scambio di battute con persone che stimo

Cordialmente Vi saluto
PMC

Anonimo ha detto...

Cara/o PMC,
non ricordo di aver mai ricevuto apprezzamenti in anonimato e mi chiedo per quale ragione un post come il suo - che solleva un problema comunque importante con un linguaggio maturo, senza insulti o allusioni - debba comparire dietro una sigla. Non entro nel merito della questione che pone, e me ne scuso. Se è interessato a conoscere l'opinione di uno fra i 1000 elettori possiamo tornarci su.
Vorrei semplicemente capire qual è il timore, riferito a quali possibili 'ritorsioni', che spinge a nascondersi. Le pare possibile pensare che il futuro Rettore, una volta eletto, scarichi tutto ciò che è passato per la Rete in questi mesi e faccia l'elenco dei buoni e dei cattivi? Per farci poi cosa?
Saluti cordiali
Guglielmo Forges Davanzati

Anonimo ha detto...

Finalmente le critiche hanno avuto qualche effetto. Il Prof. Strazzeri ha aperto un sito internet dove ha inserito il suo programma.
Come vede Caro Prof. Davanzati forse anche il nostro scambio di idee ha avuto qualche effetto.

Rivolgo però una domanda ai lettori di questo blog: aprendo il sito del Prof. Strazzeri, una domanda sorge spontanea, ha avuto qualche autorizzazione dell'Ateneo a usare il logo dell'università su un sito personale, aperto per un fine individuale (il suo ovviamente) ?

Faccio solo un mio piccolo commento sull'anonimato. Pur scrivendo su un mio blog personale (ma pubblico) da un pò di anni, non ho mai inserito né sul mio blog, né su altri, il mio vero nome. Ovviamente è una scelta personale, però credo su internet conti il pensiero e non l'identità. Il Prof. Davanzati giustamente fa notare che una proposta ha più forza quando si conosce l'identità di colui che la fa. Questo vale però in un consiglio di facoltà, di dipartimento, ...., dove essendoci una presenza fisica delle persone, fare una proposta anonima dovrebbe essere giustamente considerata da vigliacchi.
Ma su un blog, conta esclusivamente il libero confronto delle idee. Io non vedo il blog come un modo diverso di fare politica (che sia in senso stretto o politica di ateneo non fa differenza), infatti questa per me si fa con le persone "fisiche". Il blog è solo uno straordinario strumento di confronto di idee. Quando l'idea è "giusta", ovvero sensata e moralmente accettabile, vive una sua vita autonoma senza bisogno della persona che l'ha avanzata. Lei stesso Prof. Davanzati ha infatti involontariamente dimostrato ciò, scrivendo un post in risposta a un mio commento ovviamente anonimo.

Comunque viva la libertà di comunicare, e viva la possibilità di comunicare con gli altri senza filtri "controllati" (la stampa, la televisione hanno sempre un padrone che in un modo o nell'altro decide che filtro utilizzare). E' questo che ci farà cambiare il mondo !!!

Anonimo ha detto...

Cara/o Neo,
mi risulta difficile pensare che questa modalità di comunicazione possa "cambiare il mondo", così come mi risulta difficile pensare che io e Lei abbiamo contribuito a sollecitare la pubblicazione del programma del prof. Strazzeri. Per quel che so, non siamo ancora riusciuti a ottenere risposta dal prof. Castellano; che forse semplicemente non crede in un mondo diverso.
Sul logo, penso che la questione si ponga in questi termini. Se è vero che ciascuno di noi può utilizzare carta intestata con logo di Dipartimento e Università, anche solo per ringraziare un collega per l'invio di un libro (dunque, a titolo personale), mi pare possa anche farlo un candidato al Rettorato. In ogni caso, un giurista potrebbe esprimersi con maggiore competenza.
Cordalità
Guglielmo Forges Davanzati