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giovedì 27 settembre 2007

Intervento di Carlo Formenti

"Ma l'anonimato è sempre un valore positivo?"

Tratto dal blog personale dell'autore.

Da qualche anno lavoro all’Università del Salento dove, come i lettori del mio blog sanno, insegno Teoria dei nuovi media. La nostra università sta vivendo un delicato passaggio politico-istituzionale, in quanto siamo chiamati a eleggere un nuovo rettore (quello in carica, il professor Oronzo Limone, si è dimesso dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia). I programmi di risanamento, valorizzazione e rilancio dell’Ateneo da parte dei vari candidati si intrecciano con lo scontro fra schieramenti accademici che, in una campagna che mette al centro la “questione morale”, tende inevitabilmente ad assumere toni personalistici. Continua a leggere...

14 commenti:

Gruppo Promotore ha detto...

CONTINUAZIONE DEL POST:

Ciò malgrado mi era parso che, almeno fino a qualche giorno fa, il confronto si fosse mantenuto, soprattutto per merito degli stessi candidati, entro i binari del civile confronto e della correttezza. Poi si è prodotto un “deragliamento” che, paradossalmente, è avvenuto proprio sul terreno dei nuovi media, che diversi protagonisti della campagna hanno scelto di calcare, aprendo una serie di blog allo scopo di rendere più trasparente, aperta e democratica la discussione (io stesso ho aderito all’iniziativa di un gruppo di colleghi che hanno aperto il sito Elezioni del Rettore. Cosa è successo? E’ capitato che sul forum del blog di uno dei candidati, il professor Domenico Laforgia, e nei commenti della già citata pagina Elezioni del Rettore hanno iniziato a piovere una serie di durissimi attacchi incrociati (rigorosamente anonimi!). A seguito di questo fuoco di sbarramento, si è ritirato dalla corsa elettorale il professor Stefano Adamo, preside della Facoltà di Economia, ritenendosi oggetto di attacchi diffamatori, dopodiché il “flaming” anonimo si è fatto ancora più esagitato (vedi alcuni commenti a un post del collega Cristante sul suo blog - ignoro se mentre scrivo siano stati rimossi). La cosa che più mi ha colpito è il fatto che, a mano a mano che la discussione si è spostata sull’interrogativo “è lecito nascondersi dietro l’anonimato in una discussione di questo tipo”, molti dei personaggi coinvolti hanno risposto di sì (tesi ribadita da un rappresentante studentesco intervenuto ieri in un’assemblea indetta dalla rappresentanze sindacali dell’Ateneo), perché l’anonimato in rete (come dimostrerebbe il caso Cina) è sempre e in ogni caso uno strumento di tutela della libertà di espressione! Devo dire che questa posizione, per chi come me si occupa da tempo di rapporti fra nuovi media, politica e partecipazione democratica, suona (sopratutto in giorni di cyberpopulismo imperante) francamente inaccettabile. L’anonimato è uno strumento irrinunciabile in un contesto di repressione e censura quale quello instaurato da regimi totalitari, come forma di resistenza a leggi che si giudicano ingiuste (vedi lo scontro fra major del disco e utenti delle reti di file sharing), e in generale come forma estrema di autotutela dei deboli che vogliono far sentire la propria voce senza subire ritorsioni dai poteri forti, ma che senso ha parlare di anonimato come strumento di libera espressione e democrazia in un dibattito elettorale che si svolge in una ristretta comunità accademica (poco più di mille elettori che si conoscono quasi tutti fra loro)? In questo caso, proprio quei principi di trasparenza e democrazia partecipativa tanto invocati dovrebbero indurre a una leale e aperta discussione in cui ognuno si assume orgogliosamente le responsabilità di ciò che dice (secondo il modello della polis e delle township jeffersoniane invocato dalla Arendt). Usare l’anonimato in questa circostanza non ha niente a che fare con i principi della democrazia e della libera espressione in rete ma è, nella migliore delle ipotesi, un sintomo di impotenza (vorrei dire certe cose, ma temo di doverne pagare le conseguenze), nella peggiore un modo per diffamare (e in rete le tracce della diffamazione restano indelebili!) gli avversari (tipo fantozziana lettera anonima del condomino che “fa la spia” all’inquilina del terzo piano che fa pisciare il cane nel cortile senza osare dirglielo in faccia). Un comportamento che si giustifica, forse, per studenti, dottorandi e ricercatori che si sentono ricattabili (ma che meglio farebbero a usare queste occasioni per venire allo scoperto) ma certamente non per i docenti (e leggendo i post non è difficile arguire che proprio di loro si tratta) che evidentemente non vogliono correre nemmeno il “rischio” di inimicarsi il vincitore (se sarà quello sostenuto dalla parte avversa). Insomma, che si tratti di politica “vera”, di politica aziendale o di politica accademica, il vecchio vezzo italico di lanciare il sasso e nascondere la mano, tenendola libera per poi applaudire il vincitore (chiunque sia), sembra davvero duro a morire. Ma sopratutto smettiamola di chiamare democrazia e libertà di espressione ciò che non è altro che orrore per la trasparenza, altrimenti il massimo di democrazia diretta e partecipativa che saremo in grado di esprimere sarà sempre la condizione di plaudenti fan del Grillo si turno.

Carlo Formenti

Anonimo ha detto...

Finalmente un intervento misurato e intelligente... dovrebbero leggerlo tutti coloro che vogliono instaurare un dialogo produttivo. Il punto non è come lo si voglia impostare, bensì se esista una remota intenzione di impostarlo. Chi non ha il coraggio di assumersi la responsabilità del proprio punto di vista evidentemente dimostra di non averne uno o, peggio, dimostra che il proprio punto di vista coincide con altri interessi ed è suscettibile di rapidi mutamenti di rotta. Se ciò riguarda i docenti è ancora più grave. L'esempio vale più di mille parole. Che messaggio mandate ai giovani che dovreste formare? Ve lo siete mai chiesto?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con "studentessa perplessa".

Anonimo ha detto...

L'anonimato può essere un bene ma ci vorrebbe un filtro per bloccare tutti quegli idioti che cercano di impedire una sana discussione. Apprezzo la vostra volontà di dare piena libertà di commento. E' ammirevole tutto questo ma credo che un controllo a priori dei commenti postati non diminuirebbe il valore dell'iniziativa.
Il nuovo rettore dovrà essere un operaio che porta avanti le scelte dell'intera università di lecce, non le sue. Non mi importa il suo nome.
Buon lavoro a tutti.

Anonimo ha detto...

Carissimo,
innanzitutto vorrei di precisare che:
-il sito elezionirettore.blogspot.com appartiene alla categoria dei blog (anche se, a mio avviso, viene utilizzato in modo improprio essendosi ridotto essenzialmente ad un hub di articoli pubblicati sulla stampa)
-il sito di Laforgia appartiene alla categoria dei siti personali basati su un CMS con modulo per il forum che e' tecnicamente e concettualmnete cosa diversa dal blog.

[quote]L’anonimato è uno strumento irrinunciabile in un contesto di repressione e censura...[/quote]
E' chiaro che qui non si parla di repressione violenta ma, se non l'ha notato, gli ultimi anni in ateneo sono stati vissuti da molti in un clima di
intimidazione e di minaccia (perfino mobbing in alcuni casi) anche da parte di elementi che si dicono progressisti e/o di sinistra ma ben attaccati a posizioni di potere.
Da qui la tendenza all'anonimato. E' stato detto in un post che sono importanti le idee ed i contenuti non necessariamente il nome di chi le pubblica.
Sono d'accordo con questa approccio ed il richiamo ad una sorta di "purezza" e "nobilta'" nel posting e' in questo contesto fuori luogo.
Concentriamoci su quello che viene chiesto e sulle motivazioni di tanto malcontento.

[quote]...e in generale come forma estrema di autotutela dei deboli che vogliono far sentire la propria voce senza subire ritorsioni dai poteri forti...[/quote]
Appunto!!! E' esattamente quello di cui stiamo parlando!!!
Devo forse ricordare l'infelice uscita dell'ex rettore che in seguito ad un articolo pubblicato sulla stampa locale
richiamo' una sigla sindacale dicendo "Non riuscite neanche a controllare i vostri iscritti"...???
Pensa che questo sia un clima nel quale si possa vivere ed operare "sereni"?...

[quote]A seguito di questo fuoco di sbarramento, si è ritirato dalla corsa elettorale il professor Stefano Adamo[/quote]
A mio avviso il preside Adamo non si e' ritirato per i post pubblicati sul sito dell'avversario ma per altri fatti, sicuramente piu' gravi.
E poi, siamo sicuri che sia solo Laforgia a "beneficiare" del suo ritiro? Non sara' stata una manovra organizzata ad arte da qualcuno che ha interesse
a non avere un altro avversario forte...
Spero cmq che il professore Adamo non pensasse che la campagna elettorale fosse una passeggiata...
soprattuto con le premesse e per il contesto in cui si sta svolgendo...

[quote]...secondo il modello della polis e delle township jeffersoniane invocato dalla Arendt...[/quote]
Ehm, questo e'/dovrebbe essere un blog, che senso ha la citazione dotta? Deformazione professionale?
E se provassimo a scendere dalla cattedra?
[joke]Magari dallo studio di questa esperienza di blog viene fuori anche un bella publicazione... eh![/joke]


[quote]Un comportamento che si giustifica, forse, per studenti, dottorandi e ricercatori...[/quote]
In questo elenco manca qualcuno... ~650 "unita'" tra personale T/A e CEL...

[quote]...altrimenti il massimo di democrazia diretta e partecipativa che saremo in grado di esprimere sarà sempre la condizione di plaudenti fan del Grillo si turno[/quote]
Bah!... 2600 firme raccolte a Lecce non mi sembrano un fatto da sottovalutare... e Grillo non c'era...
Ce ne fossero di occasioni cosi'... fuori dagli schemi di apparato...

Per chiudere faccio notare che l'unico modo per "Controllare" l'identita' di chi scrive e' di fare una denuncia alla autorita' giudiziaria
la quale dovra' avere accesso ai log del provider internet per conoscere a chi e' stato assegnato l'indirizzo IP legato al post incriminato...
ma cio' e' possibile solo in caso di REALE abuso
con la speranza che non sia stato utilizzato un proxy :-)

Cordialita'

Umberto B.

(Alessio non fare scherzi :-)

p.s. sto realizzando in questo istante che in generale e' venuta a mancare un po' di ironia,
soprattutto di auto-ironia

Anonimo ha detto...

umberto b. "scopre le carte" quando scrive "siamo sicuri che sia solo Laforgia a beneficiare...", se per caso non l'avesse notato, nel mio post non c'era il minimo accenno ai presunti beneficiari del ritiro di Adamo (né alcuna presa di posizione a favore dell'uno o l'altro dei candidati). Quello che volevo denunciare è appunto il fatto che molti (anche attraverso l'arma dell'anonimato) mascherano la guerra fra schieramenti accademici per lotta in nome della democrazia...Quanto agli altri punti: 1) se esiste ricatto e repressione è appunto l'ora di dirlo pubblicamente, forte e chiaro e organizzando un movimento per cambiare le cose non con lettere anonime che lasciano il tempo che trovano e sono costantemente esposte al sospetto di mirare a tutt'altri bersagli...
2)i proclami "antiintellettualistici" (nei blog non si cita la Arendt!?) sono ridicoli quando vengono fatti da lavoratori della conoscenza (qui siamo tutti tali) che indossano il berretto frigio da cybersanculotti, e sono in ogni caso il frutto di un'intepretazione populista (tutta italiana! i blog americani sono tutt'altra cosa, quando non riflettono le voci reazionarie della deep America)
3) la non contrallibilità tecnica dell'identità di chi posta è una scusa debole, nel senso che la rivendicazione di identità è attendibile nella stragrande maggioranza dei casi e può essere smascherata dall'interessato se falsa
per il discorso su Grillo rinvio ai post sul mio blog, dove mi occupo in generlae di temi più "seri" delle baruffe da cybercortile e con delazioni anonime incrociate che in questo Ateneo prendono evidentemente il posto del confronto politico sullle idee
carlo formenti (giuro che sono proprio io :-)

Giuseppe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Si continua a parlare del nulla. L'unica cosa certa è che tutti coloro che continuano a parlare di anonimato, blog, forum, aiutano coloro che ancora non hanno presentato un Programma e un Curriculum Vitae (giusto per capire quanto possano capire la necessità dell'Università di sprovincializzarsi).

Perchè nessuno è indignato del fatto che il Prof. Strazzeri e il Prof. Castellano non abbiano ancora presentato un programma ?

Come fanno i Candidati Rettore a confrontarsi senza programmi ?

Non è forse questo che sta imbarbarendo il confronto visto che il confronto in realtà non si può fare ?

Però grazie a molti Docenti chiacchieroni e per niente interessati al futuro di quest'università si continua a parlare del Nulla, nessuno a rimarcare che il confronto tra candidati è impossibile in questo momento per la mancanza dei programmi di Strazzeri e Castellano. Poi è ovvio che la stampa si occupa solo dei blog non essendoci nient'altro.

Lancio una proposta ai creatori di questo blog. All'inizio di questo sito nella prima pagina, inserite la domanda:
Mancano 25 giorni alle elezioni, quando il Prof. Strazzeri e il Prof. Castellano ci riterrano degni di leggere il loro programma ?

Poi sempre a parlare del fatto che bisogna avere il coraggio per indicare il proprio nome, ma con persone che non sentono la necessità di fare questa domanda ovvia (è la prima cosa che secondo me viene in mente alle persone oneste, dove sono i programmi ?), come si può pensare che queste stesse persone difenderanno la tua libertà a esprimere un'opinione senza avere poi vendette trasversali ?

Ai posteri l'ardua sentenza

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio Strazzeri ha diffuso un documento Materiali per un dibattito e ha tenuto e tiene incontri con le componenti dell'università.
Scrivo per completezza di informazione. Poi chi vince vince.

Paola

Anonimo ha detto...

caro Giuseppe
in questo caso lo "studioso di turno" è parte in causa come lavoratore di questo ateneo e co-promotore di questo blog quindi ti tocca sorbire la lezione :-)...
di cui peraltro hai bisogno: l'anonimato non è "sempre" garanzia di libertà di espressione, e in ogni caso in democrazia le libertà dovrebbero equilibrarsi fra loro (la mia libertà di espressione finisce se la uso per diffamare gli altri invece che per esprimere liberamente la mia opinione: non è necessario essere professori per affermarlo, lo spiegava anche una divertente scena di Guzzanti e soci nell'Ottavo Nano..)
Per il resto non ho mai parlato di liceità o illiceità (il linguaggio giuridico non mi è mai piaciuto) bensì di assunzione di responsabilità in un contesto che, ripeto, non è la Cina né la Birmania, per cui mi pare giusto avere il coraggio di rischiare (in realtà assai poco...) per difendere le proprie idee
Certo che capita di discutere nei bar e nelle piazze con sconosciuti, ma qui non siamo nei bar né in piazza bensì in uno spazio di discussione politica fra membri di una comunità che dovrebbero conoscersi e "guardarsi in faccia"(anche se virtualmente)mentre si confrontano
Invocare una (malintesa) cultura della rete per aggirare questo impegno (non obbligo) mi sembra troppo comodo...

Anonimo ha detto...

Quello presentato dal Prof. Strazzeri non è un programma. Non si può considerare tale quando si chiede a chiunque di fornirgli idee.

Sul sito unile.it, l'unico programma consultabile e considerato tale è quello del Prof. Laforgia.

Carissima Paola, se vuole fare informazione, la FACCIA in modo corretto.

Ribadisco la domanda:
"QUANDO IL PROF. STRAZZERI E CASTELLANO PRESENTERANNO UN PROGRAMMA CHE SI POSSA CONSIDERARE TALE ?"

Anonimo ha detto...

[quote]umberto b. "scopre le carte" quando scrive "siamo sicuri che sia solo Laforgia a beneficiare..."[/quote]
Caro Prof. Formenti,
come un portiere che para un rigore Le dico "gno"!
Nessun scoprire le carte ma solo rigore logico in quanto se Lei dice che:"...E’ capitato che sul forum del blog di uno dei candidati, il professor Domenico Laforgia, e nei commenti della già citata pagina Elezioni del Rettore hanno iniziato a piovere una serie di durissimi attacchi incrociati (rigorosamente anonimi!). A seguito di questo fuoco di sbarramento, si è ritirato dalla corsa elettorale il professor Stefano Adamo, preside della Facoltà di Economia, ritenendosi oggetto di attacchi diffamatori..."
la conclusione per il lettore e' che i contenuti sul sito di Laforgia (un candidato) hanno fatto ritirare Adamo (altro candidato) e tale ritiro avvantaggia il primo; a mio avviso questa conclusione non e' corretta anzi, e' assolutamente fuorviante.
Sarebbe stata corretta se non avesse fatto riferimento ai nomi delle persone coinvolte. In quel caso io avrei scoperto le mie carte. :-)
Le "voci" di queste ultime ore confermerebbero che non sono stati dei semplici post anonimi a modificare la rotta del prof. Adamo.

Sempre Suo

Dino Z. (ex Umberto B. ;-)

p.s. per Alessio: io bravo, no? :-)

Buona giornata a tutti

Alen't... ha detto...

Eviti di riferirsi a me con questi toni.

Anonimo ha detto...

Caro Neo, mi trovi perfettamente d'accordo con Te. Si parla e straparla di tutto, tranne dell'unica cosa di cui si dovrebbe parlare.
Curricula e programmi, affinchè gli elettori possano individuare le idee programmatiche dei candidati.
Si fa finta di nulla (il tuo post viene ignorato) e se si parla di programmi e curricula cala il silenzio.
Da elettore non mi arrendo.
Poichè pretendo di sapere, se non dovessero uscire informazioni più dettagliate, farò riferimento alle uniche informazioni trovate:

http://www.domenicolaforgia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12&Itemid=30

http://www.ssc.unile.it/persone/strazzerimarcello/sm_cv_pub.html

http://cl.fisica.unile.it/gente/castellano.alfredo.htm

Mi scuso sin da ora con i Proff. Strazzeri e Castellano se ci fossero in rete link più aggiornati, non sono riuscito a trovarli.
Li pregherei, in questo caso, di comunicarceli.

Saluti

Perchè l'anonimato?
Sono un ricercatore, mi sentirei a disagio a chiedere direttamente a tre ordinari i loro curricula. Il problema è che non dovremmo chiederli.